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Una ragazza ed un ragazzo figli della fine degli anni ‘80 da circa dieci anni decidono di approcciare insieme la vita e di rendere la convivialità casalinga a tavola una piacevole esperienza in primis appagante ed interessante.
Si decide quindi di affinare poco per volta e di provare a far diventare quei momenti gradevoli ricordi e non solo momenti in un certo verso banali e fatti solo per espletare il pasto quotidiano, ma bensì di iniziare a mettere le basi per una visione differente del mondo enogastronomico.
Ci siamo passati tutti, suvvia, chi dice di no mente inesorabilmente ☺ …ricordiamo quei pranzi veloci e frivoli consumati senza un valore aggiunto che per di più di fanno magari anche star poco bene perché di discutibile qualità; volevamo scoprire e cambiare questi concetti perché il percorso poteva essere interessante e decisamente piacevole.
E così è stato! Ricordiamo per esempio le prime bottiglie scelte documentandoci e i primi prodotti acquistati a filiera corta e di appurata qualità. Il concetto “poco ma buono” con i limiti di due ragazzi che convivevano da poco era il giusto compromesso per iniziare quel percorso.
Ogni viaggio (o anche toccata e fuga) era vissuto/a in quel senso allo stesso modo, ricercando qualità e unicità in quello che si sceglieva di consumare, tanto che la cosa è diventata automatica ed il voler sempre “alzare l’asticella” ci portava sempre più a spingerci in avanti.
Passione, tanta, troppa a volte ha collocato i nostri concetti e le nostre idee a dover per ovvi motivi pensare a qualcosa che potesse certificare o affinare queste nozioni. Iniziano così a spot alcune serate qua e là di cucina e l’acquisto di vari libri ove si potesse apprendere ufficialmente una base su come approcciare al meglio i nostri esperimenti.
Io per esempio non mangiavo formaggio ma con il suo aiuto ho imparato a vedere questo mondo con occhi differenti; lui era innamorato di loro e decise di partecipare al corso ONAF a Parma, per scoprire e capire più a fondo i loro segreti. Da lì scoccò la scintilla e devo dire che ad oggi (lattosio permettendo ahimè) li apprezzo molto pure io, quasi come lui, ma posso affermare con certezza che avendo in famiglia chi ha la facoltà di muoversi nella miriade di tipologie mi ha permesso di conoscerli, sceglierli ed apprezzarli. Studiare non vuol solo dire “lo faccio per un diploma” ma in primis per utilizzare quanto imparato nella quotidianità.
Il tempo passava e bottiglie di vino aumentavano, al pari della volontà di scoprire sempre di più di quel mondo che stava piano piano facendo sempre più parte della nostra quotidianità; unilateralmente abbiamo deciso di partecipare sempre per i motivi sopra accennati ad un corso che potesse ufficialmente definire concetti ed arricchire con basi solide le nostre idee. Tra una pandemia e altri problemi finalmente ci siamo diplomati nel 2022 e siamo diventati SOMMELIER AIS. Consapevoli che è solo l’inizio e che le nozioni sono infinite approcciamo il presente con il desiderio di scoperta e di arricchimento personale, fondamentali per vivere al meglio il futuro.
Se 1+1 fa 2 “spesso”, l’unione della ricerca applicata alla manualità e non per ultimo alla volontà ci permette spesso di provare a dar vita ad abbinamenti e scelte azzeccate e piacevoli. Si esce poco relativamente e se lo si fa si sceglie con cura la “location”, in casa ci difendiamo discretamente e preferiamo scegliere e lavorare la materia prima ragionevolmente.
Apprezziamo e valorizziamo nella scelta la territorialità e la sostenibilità (tasto ostico), insomma siam complicati ma siamo fatti così!
CHI SIAMO




